A seguito della rottura dell’argine del 17 novembre 2019, alcune persone del gruppo CambiaOra di Budrio si sono interrogate sul cosa fare per l’Idice,
allora abbiamo pensato al Contratto di Fiume.
Cos’è il Contratto di Fiume?
Lo dice la parola stessa: è un contratto (al pari ad esempio di una compravendita), è un atto giuridico che riconosce i cittadini, i gruppi, le attività e le istituzioni in questo caso del bacino idrografico dell’Idice che manifestano la volontà di condividere le motivazioni e gli obiettivi che si assumono nei confronti dell’Idice. E’ uno strumento partecipativo volontario, vale a dire: chi partecipa a questo atto giuridico lo fa per un interesse comune nel nostro caso per il torrente Idice. L’atto non ha un termine temporale prefissato, resta in essere fino a che rimane viva la volontà di aderire all’accordo tra le parti.
Abbiamo pensato al Contratto di Fiume perché cercavamo uno strumento che avesse AUTOREVOLEZZA e RICONOSCIMENTO nel DIALOGO che i cittadini cercano in merito all’Idice verso chi lo gestisce. Questi requisiti di autorevolezza e riconoscimento li troviamo nei Contratti di Fiume perché sono nati a seguito del secondo Forum Mondiale dell’Acqua, Aia 2000 e di lì si sono diffusi a livello internazionale, in Europa e l’Italia li riconosce ufficialmente nel D.Lgs 152/2006. Oggi in Italia abbiamo circa 270 Contratti di Fiume attivi, distribuiti in tutte le Regioni. In Emilia-Romagna sono attivi nove Contratti di Fiume, a Bologna c’è quello dei Canali Bolognesi e Reno (consideriamo che i Canali Bolognesi alimentano il Savena e l’Idice sfocia nel Reno). Medesimo percorso di Contratto di Fiume si sta svolgendo per il Savena (che è l’affluente principale dell’Idice) cui cerchiamo di collaborare insieme.
Chi lo firma?
Possono firmarlo persone singole, associazioni, istituzioni ed Enti che siano interessati all’Idice o che interagiscono o gestiscono l’Idice. Noi auspichiamo di arrivare alla firma degli attori pubblici (Enti preposti, Regione, Città Metropolitana, Comuni) e attori privati (abitanti, imprese, Associazioni, Consorzi, Movimenti) che decidono di collaborare per il miglioramento e la valorizzazione di un territorio caratterizzato dalla presenza dell’Idice.
E’ basato sul coinvolgimento diretto e volontario dei cittadini.
Rappresenta una spinta dal basso, una assunzione di responsabilità collettiva, una forma di democrazia diretta.
Attualmente al Contratto di Fiume Idice stanno già collaborando cinque Amministrazioni comunali: S.Lazzaro, Castenaso, Budrio, Molinella e Medicina. L’ideale sarebbe coinvolgere tutti i comuni del bacino idrografico e quindi anche Monghidoro, Loiano, Monterenzio, Ozzano dell’Emilia, Argenta.
Quali sono gli obiettivi del Contratto di Fiume Idice?
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Conoscenza: Il fine ultimo è AVVICINARE il fiume alle persone, attraverso la divulgazione e la comunicazione con interventi formativi, didattica nelle scuole, visite guidate, incontri a tema, video, articoli e internet. Approfondire il sapere sull’Idice e sul suo bacino idrografico, creando un punto di raccolta della bibliografia e delle fonti.
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Dialogo: istituire un tavolo informativo che coinvolga principalmente gli Enti preposti alla gestione dell’Idice e tutti gli aderenti al Contratto di Fiume compresa la figura di un’ecologo fluviale per seguire un percorso di miglioramento e riqualificazione fluviale.
Lo scopo è di superare la forma di informazione tramite il Sito ufficiale della Regione ma di incontrarsi per essere informati sui dettagli e le finalità degli interventi al fiume.
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Fruibilità: Oggi il rapporto di amicizia con il Fiume può scaturire solo dalla possibilità di poterlo visitare. L’intento è quello di riuscire a creare un corridoio percorribile a piedi e in bicicletta per tutta l’asta dell’Idice.
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Collaborazione attiva: Portare avanti dei progetti concreti, delle azioni come vedremo fra qualche minuto la Citizen science (monitoraggio acque, flora, fauna, tane…)
Quali sono gli strumenti a disposizione del CdF? La base di tutto è il CONFRONTO tra:
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INTERDISCIPLINARIETA’ di tutte le competenze professionali connesse: Agnonomi, Architetti, Ecologi, Geologi, Ingenieri.
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AGGREGAZIONE TERRITORIALE dei soggetti coinvolti
Il contratto di Fiume è uno strumento di confronto, di dialogo sociale.
Perché il CdF Idice?
La storia contemporanea ha radicalmente modificato il rapporto uomo-fiume. Non è più diretto come lo vivevano i nostri bisnonni che accudivano il pezzo di Idice che avevano di fronte.
I Fiumi sono scomparsi dalla nostra vita quotidiana e dalla nostra percezione di territorio. Abbiamo perso la consapevolezza di vivere vicino a un Fiume, abbiamo perso il contatto. Lo vediamo solo quando con l’auto passiamo frettolosamente su un ponte e guardiamo a lato. Di qui nasce l’esigenza di vivere assieme al nostro fiume preservandone per quanto possibile 1’integrità fisica e la funzionalità ecologica.
A che scopo?
Il fine è costruire una resilienza per gli abitanti del bacino, basata sulla conoscenza, sul comprendere i meccanismi e le leggi che governano la dinamica delle acque, la morfologia dell’alveo, la struttura ed il funzionamento delle comunità biologiche, i flussi di energia e materia, le principali alterazioni idrogeologiche ed i possibili rimedi.
L’approccio che proponiamo di avere nei riguardi dell’Idice è di partire dalla sua UNICITA’; nella consapevolezza che ciascun fiume rispecchia ed è a sua volta influenzato dal territorio che attraversa. Non c’è fiume uguale all’altro.
Il fiume è qualcosa di più di un ecosistema. Per i suoi abitanti rappresenta un’identità storica, culturale, sociale ed economica.
Dobbiamo allontanare la concezione che il Fiume è una sorta di corridoio che trasporta l’acqua dai monti alle pianure bensì è un ecosistema vivo molto complesso, profondamente dinamico, sempre in movimento e sempre in cambiamento. E’ energia cinetica pura ed è un mondo tutto da scoprire ed apprezzare.
Una forma di collaborazione attiva che si sta già svolgendo per l’Idice è la Citizen science cioè la raccolta dati in merito ad un dato tema, per l’Idice abbiamo scelto la qualità delle acque. Collaborazione che si svolge tra cittadini volontari e uno scienziato specializzato in quel settore nel nostro caso un’ecololga fluviale. La Citizen science si sta già svolgendo da anni a S.lazzaro e da quest’anno anche a Budrio. A Budrio ogni mese circa 15 persone di Budrio raccolgono campioni di acqua dell’Idice e analizziamo il nitrati, i fosfati, la torbidità, conducibilità e l’Escherichia Coli. Seguiamo la metodologia di Fresh Water Watch riconosciuta a livello internazionale e immettiamo i dati nella sua piattaforma.